Eremo di Sant’Espedito, abitanti-custodi di un angolo di spiritualità in Val Chero
31 Maggio 2024 11:35
C’era una volta un piccolo eremo posto su una graziosa collina che in primavera si tingeva di colore e profumava di gelsomino. Una favola di cui si sa ben poco, se non che sorge a Badagnano, una frazione di circa 50 abitanti nel comune di Carpaneto.
Si tratta dell’Eremo di Sant’Espedito, “Santo poco conosciuto in Italia ma molto famoso in America Latina, Brasile, Argentina e persino in Belgio – spiega Valerio Guarnieri, uno tra i venti custodi che con devozione se ne prende cura ogni giorno – Noi siamo una delle poche chiese nel nostro Paese a ospitare questo Santo”.
Per questo forse il Fondo Ambiente Italiano (meglio noto come FAI), seguendo le orme della strada panoramica del piccolo borgo in Val Chero, è riuscita a scovare la chiesetta di Badagnano e, una volta scovata, non ha potuto fare a meno di innamorarsene.
Non è un esercizio d’immaginazione, bensì l’incipit della storia che ha visto l’Eremo di Sant’Espedito protagonista delle “Giornate FAI di Primavera”: il più famoso e importante evento annuale dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano.
Lo racconta Valerio, classe ‘95, che si fa oggi portatore, assieme ad una piccola comunità di venti persone, formata da amici e famiglie, delle tradizioni del paese e di quella piccola chiesa della quale si prende cura con immenso orgoglio.
Sull’Eremo aleggiano numerose storie, dalla figura misteriosa di Sant’Espedito, ai due santi che la cappella ospita (San Giovanni Battista, il patrono, e la Madonna della medaglia miracolosa), fino alle grazie che tappezzano le pareti affrescate della cappella; ma per scoprirle e per ritrovare quel senso di attaccamento alle proprie origini, oggi raro quanto un tesoro inestimabile, l’invito è quello di visitare la chiesa di Badagnano, aperta la quarta domenica di ogni mese, oppure durante i tre eventi celebrati nel piccolo borgo: la festa del patrono il 24 giugno, quella di Sant’Espedito che ricade la prima domenica di maggio, e infine l’ultima domenica di novembre, per rendere omaggio alla Madonna della medaglia miracolosa.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà