Capelli: conosciamo il reverse washing e le novità sul tema

Può sembrare un gesto semplice, ma anche lavarsi i capelli, per essere una azione efficace, deve seguire alcune regole. Una delle quali, per esempio, è scegliere la giusta temperatura dell’acqua che influisce sulla lucentezza della chioma, ma ancora di più individuare i prodotti da usare (quanti? quali? in che ordine?) in base alla propria tipologia di capelli. Inoltre, le tecniche per detergere la chioma sono numerose e possono essere diverse a seconda del risultato che si vuole ottenere, ma anche all’impatto ambientale che si vuole lasciare.

Sicuramente per scegliere come e con che prodotti lavare i propri capelli è necessario sapere a che tipologia appartengono. Un capello fine rispetto a un capello grosso o crespo è da trattare in maniera completamente differente, così come un capello colorato rispetto a uno naturale. L’importanza di questa differenza non è da sottovalutare perché utilizzando prodotti non specifici si rischia di peggiorare la condizione dei capelli. Per quelli fini, per esempio, sono ideali uno shampoo e un balsamo che sostengano la struttura e diano volume. I capelli medi e grossi, invece, hanno spesso bisogno di nutrimento. Per questo è fondamentale scegliere seguendo le indicazioni che vengono riportate sull’etichetta dei prodotti dopo aver individuato, magari con l’aiuto dal proprio parrucchiere, le esigenze specifiche.

Normalmente, poi, si usa lavare i capelli partendo dallo shampoo, per poi procedere con il balsamo o la maschera. Negli ultimi anni, però, si è fatta strada una nuova tecnica di applicazione dei prodotti, il cosiddetto “reverse hair washing”. Proprio come dice il nome, questa modalità di lavaggio inverte gli step e come primo vuole il balsamo da lasciar agire per almeno cinque minuti sulle lunghezze per poi risciacquarlo e procedere con lo shampoo. Questo per dare maggiore nutrimento e proteggere le punte. Dopo lo shampoo, comunque, la tecnica vorrebbe che si applicasse nuovamente un leggerissimo strato di conditioner districante prima di risciacquare definitivamente la chioma. Una routine più apprezzata dai social che dai parrucchieri che, infatti, consigliano piuttosto l’applicazione di una maschera, non un balsamo, a capello asciutto da lasciare in posa almeno un’ora coperta con della pellicola o una cuffia. Il calore che si crea, infatti, apre le squame del capello e il prodotto penetra più in profondità.

La maschera va poi sciacquata molto bene e si passa al lavaggio con lo shampoo. Una maschera corposa prima e uno shampoo ricco dopo, permettono di non utilizzare poi nessun altro prodotto lasciando il capello pulito più a lungo.

Altre scuole, invece, consigliano di sostituire lo shampoo con una crema o un balsamo lavante, soprattutto a chi ha i capelli ricci. Questa tecnica è conosciuta come “low poo washing” o, anche, “no poo washing” o “co-wash” (conditioner only wash) e mira a eliminare completamente l’uso degli shampoo verso una detersione più delicata e meno irritante per il cuoio capelluto. Gli estimatori di questa teoria suggeriscono di usare solo balsamo da lasciare in posa sulla chioma, addizionato eventualmente con poco zucchero di canna per esfoliare la cute tramite massaggi delicati. Questo basterebbe a pulire i capelli lasciandoli idratati e luminosi. Un gesto che risulta anche green visto che si elimina completamente l’uso dello shampoo, si spreca meno acqua e si devono smaltire un numero inferiore di prodotti, che per lo più non sono biodegradabili, negli scarichi.

Lo step più importante: il risciacquo

Qualunque sia la tecnica di detersione scelta, rimane fondamentale, prima di spegnere l’acqua, assicurarsi di aver sciacquato dai capelli i prodotti usati. Un antico rimedio della nonna vorrebbe che l’ultimo risciacquo fosse quello con acqua e aceto di mele per cancellare tutti i residui dei trattamenti. Altrimenti, esistono in commercio diversi risciacqui acidi già pronti che mirano a questo scopo. Anche la temperatura dell’acqua che si usa è molto importante. I parrucchieri consigliano di lavare i capelli con acqua calda, ma non troppo, in modo che si aprano bene le squame del fusto, permettendo così ai prodotti di penetrare e performare al meglio. L’ultimo risciacquo, invece, sarebbe da fare con acqua molto fredda, che, invece, di contro, chiude le cuticole precedentemente aperte e dona lucidità.

di Francesca Pelucchi

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